
ADVENTURE RIDING E SICUREZZA
- Home
- ADVENTURE RIDING E SICUREZZA
Abbigliamento e protezione ideali per il vostro profilo di pilota
Non è un segreto che il settore dell’adventure riding stia vivendo una crescita esponenziale negli ultimi anni, quasi superando l’intero settore delle moto, con cifre incredibili a supporto. Le stesse case motociclistiche si dividono tra quelle che fanno a gara per far uscire il nuovo modello di adv a costo di essere una revisione estetica del vecchio, e quelle che cercano di cavalcare l’onda facendo uscire la loro prima interpretazione del“deus ex machina” anchese hanno sempre fatto parte di un settore totalmente diverso.
Anche se forse stiamo vivendo una sorta di inflazione di modelli adventure, pochi dei quali sono veramente adventure, la concorrenza ha sempre portato alla necessaria evoluzione dei prodotti con innovazioni spesso interessanti, soprattutto dal punto di vista del cliente finale. Allo stesso tempo, i settori dell’abbigliamento tecnico, delle protezioni e degli accessori hanno preso la stessa direzione, creando prodotti ibridi che si collocano tra i classici prodotti da strada/touring e quelli specifici per l’enduro/mx.
Tuttavia, la rapida evoluzione del settore ha creato dei “fantasmi”: molti motociclisti hanno deciso di convertirsi al fuoristrada seguendo la corrente o innamorandosi delle immagini ammalianti sui social media. L’utilizzo di moto non più specialistiche e scomode, ma bicilindriche, spesso ultratecnologiche, simili a quelle di una vita, ha permesso di eliminare il “muro di Berlino” tra i due mondi. Il lato positivo è che ha portato molte più persone nel polveroso mondo dello sterrato e del fango, spesso visto di mal occhio; ma come ogni moneta ci sono due facce, il lato negativo è che persone senza esperienza di fuoristrada si ritrovano in montagna con missili da 250 kg e senza protezioni adeguate….
Poiché la sicurezza è sempre al centro di tutto, analizziamo i quattro principali profili di avventurieri con i pro e i contro del loro abbigliamento tecnico.
Principiante
Ha sempre usato moto da strada, magari personalizzate; un amico del gruppo ha comprato la Ténéré e posta foto accattivanti sul suo profilo instagram personale. Ci incontriamo, chiacchieriamo e notiamo l’entusiasmo contagioso dell'”aspirante avventuriero” che ora può esplorare tutto il mondo e poi, “con questa moto puoi anche fare enduro…. basta guardare Pol Tarrés e Kirian Mirabet! Torna a casa la sera, accende il computer e si ritrova immerso in un mondo fantastico in stile Jumanji, con tanto di trappole, che però alla fine scoprirà. Arriva la moto, vengono installati gli accessori adventure (valigie rigide, luci supplementari, crash bar, ecc.) e si parte per le prime uscite. Guardiamo l’abbigliamento:
- Stivali:
i soliti perché le moto sono moto, a volte anche bassi; ho visto anche scarpe da montagna e stivali militari… I materiali sono resistenti, protezione dei malleoli, suole spesse…
- Pro: sono comodi e non si spendono soldi per un paio di stivali “superflui”.
- Contro: il contesto è completamente diverso e la moto, soprattutto all’inizio, si “appoggia” molto spesso… cosa che non accade su strada, se si è fortunati. Mancano materiali adatti da “maltrattare”, rinforzi reali nella caviglia e nel piede (tra le articolazioni più complesse del corpo), rigidità torsionale e altezza.
Tuta: si passa da una tuta da strada con protezioni integrate ai jeans con una giacca da turismo… in fin dei conti le protezioni ci sono.
- Pro: anche in questo caso, si tratta di capi che normalmente si possiedono già e che, di fatto, hanno protezioni integrate.
- Contro: Nel complesso, non ci sono grossi problemi con l’uso di una tuta in Cordura da turismo. Gli “inconvenienti” principali sono tre: il fuoristrada comporta il muoversi molto e diversi chilometri in piedi piedi. Tutto questo movimento è limitato, più o meno a seconda del modello, dalle caratteristiche stesse dei modelli da turismo e dal peso. Inoltre, spesso si ha caldo e l’apertura delle cerniere di ventilazione non sempre aiuta molto. Togliere la giacca (o aprirla) non è un’opzione, perché si rischia di rimanere senza una protezione importante: il paraschiena. Inoltre, le protezioni contenute nelle tute da turismo (e anche in quelle da avventura) si muovono e non sono mai fissate al corpo: questo significa che in caso di caduta (che, come si è detto, avviene più facilmente che su strada) ci si ritrova talvolta scoperti proprio nel punto di impatto.
- Casco: ancora una volta, il casco integrale da strada di tutti i tempi. 400 di Shoei non vanno bene?
- Pro: è già in garage, protegge molto bene, è silenzioso e ventilato, la pioggia non entra…
- Contro: se avete mai provato ad andare in fuoristrada con un casco da strada, sentirete già i primi sintomi di asfissia. Infatti, i caschi da strada sono progettati per essere aerodinamici alle alte velocità e la zona del mento è molto vicina alla bocca e piuttosto stretta. Questo non consente una ventilazione sufficiente quando si inizia a spingere la moto, a sollevarla o a fare manovre impegnative e porta rapidamente alla mancanza di fiato. La visiera aperta riempirà il viso e gli occhi di polvere e, se chiusa, si riempirà e si chiuderà, limitando la nostra visione già limitata in termini di angolo visivo. L’assenza dell’aletta parasole disturba nelle giornate di sole e le lenti scure integrate creano problemi visivi (oltre che di polvere).
- Guanti: idem. Pelle, cordura con protezioni, inverno…
- Pro: proteggono dalle cadute e dal freddo, li avete già.
- Contro: in fuoristrada si è in continuo movimento; freno, frizione e acceleratore vengono utilizzati costantemente. Un guanto da strada diventa molto scomodo in breve tempo, limitando i movimenti e affaticando le articolazioni della mano.
Intermedio
Dopo alcuni mesi mangiando polvere, cadendo e trovandosi in situazioni difficili, ha deciso di chiedere un paio di pareri e di guardarsi intorno per trovare soluzioni più ottimali che gli permettessero di guidare meglio e migliorare. “Dopotutto, non sono un pilota da Dakar, basta qualche trucco… guardate Endurak”…
- Stivali: arrivano i primi stivali da avventura dedicati.
- Pro: sono progettati per l’uso in fuoristrada in condizioni ottimali, consentono una discreta libertà di movimento, hanno protezioni più sicure, sono spesso impermeabili e, per la maggior parte, possono essere indossati anche sotto i normali pantaloni oltre che sotto i pantaloni da moto.
- Contro: se ci si limita a percorsi sterrati e poco impegnativi… non ci sono particolari note negative. Alcuni modelli sono ben progettati e dotati di protezioni degne di nota.
- Tuta: arriva la tuta dedicata all’adventure riding.
- Pro: anche in questo caso, sono progettati in modo logico e non presentano grossi problemi, se ci si limita a semplici percorsi in spazi aperti. Di solito hanno strati impermeabili rimovibili o addirittura laminati all’esterno per tenere fuori la pioggia, una migliore ventilazione, materiali più resistenti all’abrasione nelle zone più soggette all’usura, colori più chiari, tasche interne ed esterne e cinghie di regolazione.
- Contro: Tuttavia, se ci si attiene a percorsi “normali”… le cose migliorano rispetto all’impostazione del profilo per principianti. Potrete godervi la guida su strada e fuoristrada in tutta sicurezza, con materiali più adatti e persino viaggi avventurosi misti senza brutte esperienze.
- Casco: arriva il casco adventure.
- A favore: l’evoluzione è radicale. Finalmente si respira, tanto che alcuni modelli sembrano un casco jet se non si è abituati. La mascherina da enduro puó essere aggiunta per migliorare la visione e la sicurezza e la visiera può essere abbassata (spesso anche con la maschera) per proteggere dalla pioggia e dal freddo. Alcuni modelli non sono dotati di visiera parasole, il che esalta la semplicità e la leggerezza del casco. La presenza dell’aletta parasole (rimovibile) migliorerà la visione nelle giornate di sole.
- Guanti: entrano in gioco i guanti adventure.
- Pro: minore affaticamento della mano, migliore presa, maggiore comfort e protezione per le nocche e spesso per i palmi delle mani, nonostante la perdita dell’impermeabilità e della protezione dal freddo nella stragrande maggioranza dei casi.
- Contro: dopo ore di guida in fuoristrada, possono iniziare a dare fastidio.
Avanzato
Ne è passato di tempo dai primi giri spaventosi e instabili, girando con il piede a terra e stupendosi quando qualcuno più audace arrivava con una sgommata sul ghiaione…. Ne è passata di acqua sotto i ponti (e negli scarponi), avete visto il terreno abbastanza da vicino da capire che avete fatto la scelta giusta quando avete acquistato determinati materiali e avete parlato, scambiato idee e consigli con un numero sufficiente di persone tra uscite ed eventi dedicati per passare al livello successivo. Le velocità cambiano, i percorsi diventano più impegnativi e il desiderio di migliorare e copiare quel ragazzo su Instagram perché “se ce la fa lui, posso farcela anch’io”.
- Stivali: in arrivo stivali da enduro o da cross.
- Pro: finalmente caviglia, tibia e perone ringraziano. Colpi contro pietre o rami sugli stinchi, presa del piede durante una curva, caduta da fermo con la moto sul piede… Finalmente un livello di protezione adatto allo scopo.
- ControLa mobilità è fortemente ridotta a seconda del modello, la sensibilità nell’uso delle marce e dei freni deve essere acquisita da zero, l’impermeabilità è quasi nulla, è impossibile infilarli sotto i pantaloni a meno che non siate in fuoristrada (fuori dagli stivali)… e se volete camminare, vi sembrerà quasi di sciare. Anche l’altezza della leva del cambio e del freno dovrà essere modificata.
- Tuta: ‘bye-bye’… arrivano pantaloni e maglietta da enduro o abbigliamento tecnico leggero specifico e protezioni individuali.
- Pro: grande libertà di movimento, traspirabilità e possibilità di vestirsi a strati con materiali che occupano poco spazio una volta tolti ma che permettono di rimanere protetti per l’utilizzo delle protezioni dedicate che vedremo tra qualche riga. I costi sono di solito molto più bassi.
- Contro: dovrete comunque tenere la vostra tuta da strada o da avventura per la guida su strada o per l’uso quotidiano per la comodità delle protezioni integrate, ci vorrà più tempo per vestirsi e svestirsi e, tranne in alcuni casi, avrete bisogno di una tuta impermeabile da portare in giro.
- Protezioni: sono previste protezioni dedicate. Pettorine, gomitiere, ginocchiere, protezioni per i fianchi…
- Pro: si è molto ben protetti, in quanto le protezioni rimangono sempre vicine al corpo senza muoversi e, a seconda del modello, forniscono calore quando fa freddo, ma anche una buona ventilazione quando fa caldo.
- Contro: in alcuni casi possono essere un po’ scomodi e più “caldi” di quelli integrati, ma l’alto livello di sicurezza dovrebbe prevalere.
- Casco: arriva il casco tecnico Enduro o Adventure.
- Pro: mentoniera ancora più pronunciata per una migliore ventilazione, più prese d’aria, niente lente da sole e quindi più leggeri, aletta parasole più grande e in alcuni casi niente visiera perché gli occhiali da enduro sono d’obbligo.
- Contro: casco più rumoroso, meno caldo sotto la pioggia, meno aerodinamico e, se privo di visiera, scomodo nei viaggi in cui è possibile la pioggia.
- Guanti: sono arrivati i guanti da enduro/cross.
- Pro: leggerezza, mobilità totale, aderenza, costo…
- Contro: zero impermeabilità, zero protezione, zero riparo dal freddo.
Esperto
Migliaia di chilometri di sterrato, di mulattiere, di fango, di caldo, di freddo, di cadute, di panorami, di risate, di lacrime… si arriva a un livello sufficientemente buono per partecipare a prove con roadbook come moto o per fare allenamenti specifici, per mettersi in ogni tipo di situazione difficile senza preoccuparsi troppo di eventuali cadute o problemi. Con gli occhi chiusi si possono fare percorsi che prima erano impensabili o precursori dell’ansia.
- Stivali, tuta e guanti come per il livello avanzato, anche se nel 99% dei casi pantaloni e maglia da enduro sostituiranno qualsiasi tuta.
- Protezioni: andare veloci o fare percorsi difficili, soprattutto con moto da 200 kg, può avere gravi conseguenze. Per questo motivo, le ginocchiere ortopediche o semi-ortopediche sono spesso preferite alle ginocchiere standard, le pettorine da enduro/cross con protezioni toraciche e dorsali di livello 2 e un collarino per limitare il movimento della testa per evitare la compressione cervicale o iperestensioni del collo.
- Pro: massimo livello di sicurezza
- Contro: a volte scomode e costi elevati
- Casco: rigorosamente da enduro/cross, senza visiera e senza fronzoli.
- Pro: leggerezza e ventilazione
- Contro: Non adatto a viaggi di più giorni.
Con questo articolo non intendo classificare le persone in base al loro abbigliamento o criticare certe scelte: quello che ho scritto è un semplice riassunto di migliaia di chilometri e di anni passati a mangiare polvere e, inoltre, una descrizione della mia storia e di quella di molti altri.
Anch’io ero un principiante e poi sono passato alle altre fasi. E aggiungo: nessun passo avanti è obbligatorio. Si va in moto per divertirsi, per sentirsi bene, per vivere e godere di momenti e luoghi indimenticabili, e ogni pilota lo farà con il profilo che sente più suo.
L’importante, come sempre, è essere abbastanza disposti e umili da guardare con obiettività e ascoltare chi ha più esperienza. Non cercate scorciatoie o acquistate accessori da fornitori cinesi online senza certificazioni e approvazioni perché costano la metà. Oggi disponiamo di tecnologie e risorse sufficienti per avere moto completamente affidabili, nonché abbigliamento e accessori dedicati per tutti i gusti, tutte le tasche e con elevati standard di sicurezza!
La vita è una... Gas alla vita!
Come sempre, per qualsiasi domanda, consiglio o critica, mi trovate su Instagram( CLICK ) o lasciando un commento qui sotto!
Foto di Maria Giovanna Diana